Le vite degli altri
titolo originale: Das Leben Der Anderen
di Florian Henckel von Donnersmarck, con Martina Gedeck, Ulrich Muhe, Sebastian Koch- drammatico - Germania - 2006 - 137'
Facciamo pubblica ammenda per la nostra critica ai premi Oscar dello scorso febbraio, relativi ai film del 2006. Ma, d’altra parte, se questo capolavoro (premiato come miglior film straniero) è da noi apparso solo ad aprile 2007, non potevamo immaginare che fosse così bello, profondo, coinvolgente. La storia è di quelle che ancora si vedono poco, in un cinema dominato dall’intellighenzia sinistrorsa che fa fatica a fare i conti con il proprio passato comunista. Metà anni ’80, in una Berlino livida e spettrale, un gruppo di artisti vicini agli ambienti del dissenso anticomunista, un ministro che si invaghisce di un’attrice e - cercando il pretesto per epurare uno scrittore, inconsapevole rivale in amore – lo fa sorvegliare da un gelido agente della Stasi (l’onnipresente e onnipotente polizia di Stato), nel quale però emerge a poco a poco un barlume di umanità. Il resto non è da raccontare, perché la storia è appassionante, sorprendente e sviluppata con intelligenza e perspicacia, anche se qualche scena volgare (unita al fatto che occorre una certa conoscenza della situazione politica e sociale di allora per apprezzare in pieno la pellicola) rende la visione sconsigliabile a un pubblico giovane. Il film è una denuncia pacata e sobria, senza toni declamatori o retorici (e quindi particolarmente angosciante ed efficace), dell’intrinseca perversità dei regimi comunisti. Certo, fa un certo effetto – ed è anche abbastanza irritante – vedere che un film del genere viene osannato dalla critica unanime, compresi quelli che 15 anni fa non volevano sentir parlare di Solzenicyn o dei gulag e che ancora oggi o si proclamano impavidamente comunisti o bollano di “visceralità” chi solo osa definire l’Unione Sovietica e i suoi satelliti “l’impero del Male”: ma questa è un’altra storia. (Paolo e Giovanni De Marchi)
TEMI DI DISCUSSIONE: comunismo - dissenso - libertà - arte come forma di resistenza.
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Violenza |
Tensione |
Umorismo |
Dialoghi
Volgari |
Nudità
Sesso esplicito |
Comportam.
diseducativi |
Possibilità
discussione |
Età consigliata |
violenza * tensione * umorismo * dialoghi volgari - nudità/sesso esplicito ** comportamenti diseducativi * possibilità discussione *** età consigliata 16 VOTO 8
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